Ci siamo!

4 marzo 2013 5 commenti

fagni5Cari amici,

se siete arrivati qui attraverso il vecchio indirizzo legato a wordpress, sappiate che ora l’indirizzo giusto è www.corriereal.info.

Buona lettura a tutti e… buona partecipazione!

Ettore e Andrea

Categorie:In primo piano

Lavori in corso: e da lunedì….

1 marzo 2013 4 commenti

Lavori_in_corsoCari amici e lettori,

stiamo lavorando per voi, si dice in questi casi. Ma in realtà lo stiamo facendo anche per noi, e soprattutto per corriereal.info

Incrociamo le dita: se non ci saranno intoppi, se tutto andrà come deve, se la notte tra domenica e lunedì riusciremo ad essere insonni……lunedì mattina troverete on line, invece del caro, vecchio blog, un magazine del tutto rinnovato nella grafica, e che cercherà, via via, di offrirvi contenuti e approfondimenti originali. Naturalmente partendo da quel po’ di buono che già abbiamo, e che sempre più valorizzeremo.

Intendiamoci, e tranquillizzatevi: non vogliamo far rivoluzioni, dal punto di vista editoriale. E soprattutto non intendiamo dissipare il piccolo ma importante patrimonio di confronto vero e partecipato che questo blog da tre anni rappresenta.

Ma, se è vero che mala tempora currunt, è altrettanto indubbio che, quando ci sono alle porte grandi stravolgimenti, c’è anche bisogno di raccontarli, e provare ad interpretarli.

Da lunedì (se poi dovesse essere martedì ci perdonerete, lo sappiamo: e farete signorilmente finta di nulla) ci proveremo. Sempre, speriamo, con il vostro aiuto e sostegno.

Buon week end a tutti.

Ettore e Andrea

Categorie:Editoriali

[BlogLettera] Osservazioni Corte dei Conti e Ministero dell’Interno: due situazioni molto diverse

3 marzo 2013 1 commento

Partendo dal presupposto che ciascuno possa esprimere le proprie opinioni “pro domo sua” inoltrando informazioni che, però, meritano quantomeno di essere adeguate alla realtà dei fatti e non ai soli fini strumentali che, in momenti così drammatici per la nostra comunità, non dovrebbero essere utilizzati, vogliamo sgomberare subito il campo da ogni equivoco ricordando che le pronunce della Corte dei Conti relativamente ai bilanci redatti dall’Amministrazione precedente erano di ben altro tenore e contenuto rispetto alla Nota inviata dal Ministero in questi giorni.

Le competenze dei due organi sono diverse e producono effetti differenti.
La Corte dei Conti rileva delle imperfezioni e tiene monitorate le entrate e le spese affinché queste voci  non rechino, col tempo, danni all’apparato amministrativo e alla città tutta.
Condizione che, indiscutibilmente, si è verificata dopo aver accertato la sottaciuta mancanza del rispetto del Patto di stabilità nel bilancio 2010 e ,non avendo apportato le modifiche imposte alla Giunta Fabbio, la stessa cosa si è ripetuta nel 2011 e nel 2012,  per arrivare poi, inutile rimarcarlo, alle conclusioni inevitabili di sottolineare il verificarsi dei presupposti del dissesto che, solo per una questione di tempistica, entro 20 giorni dalla sentenza, o veniva dichiarato dal Consiglio o la Corte avrebbe provveduto a commissariare la nostra città.

Vogliamo pertanto precisare che, in virtù degli artt. 259 e 261 del Testo unico degli Enti Locali, il Consiglio Comunale, adempiendo alle proprie responsabilità, prima che ai propri doveri, ha approvato, così come prescrive la legge, UN’IPOTESI DI BILANCIO  DI PREVISIONE STABILMENTE RIEQUILIBRATO.

Questa ipotesi è istruita dalla Commissione per la finanza, che formula eventuali rilievi o RICHIESTE ISTRUTTORIE, cui l’ente fornisce risposta entro 60 giorni .
Entro il termine di quattro mesi la Commissione esprime un parere sulla validità delle misure disposte dall’ente . (…).La formulazione di rilievi o richieste sospende il decorso del termine.
Quindi il bilancio in questione  è  solo un’ IPOTESI che deve obbligatoriamente essere confrontata con il Ministero per arrivare all’approvazione definitiva. (tra l’altro in consiglio è stato approvato senza alcun voto negativo).

Si specifica che la nota del Ministero fa parte delle normali procedure di relazione e di valutazioni nel merito, tanto che proprio la procedura sul dissesto prevede  un arco temporale non breve per l’esplicazione di tutti gli atti.
Tutto ciò per sottolineare che il  MINISTERO , (non la Corte dei Conti che, peraltro, si è ulteriormente espressa attraverso la sua Procura nell’ultimo mese contro tre illustri esponenti ex sindaco Fabbio, ex assessore al bilancio Vandone ed ex Ragioniere capo Ravazzano che amministravano i soldi degli alessandrini condannandoli ad un lauto rimborso avendo rilevato nei loro confronti danno erariale), chiede l’acquisizione di elementi integrativi ed eventuali per poter meglio interagire con il nostro ente nel rispetto  della legge e di una più totale trasparenza  e si è ancora in una fase istruttoria e, come si evince da una lettura integrale, le osservazioni sono in gran parte tecniche e le risposte vengono senza ombra di dubbio puntualmente  inviate con la massima tranquillità. Non c’è nessun tipo di controllo definitivo o sanzionatorio e ciò deve risultare assolutamente chiaro!

Inoltre si precisa che alcune delle modifiche o integrazioni sul testo  dell’impostazione di bilancio sono ritenute NECESSARIE in virtù di un Decreto Ministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’8/2/13 e , pertanto, la correzione si è resa inevitabile avendolo approvato circa un mese e mezzo prima.

Eviti quindi l’ex sindaco Fabbio nelle sue dichiarazioni di ingannare i cittadini per l’ennesima volta, la campagna elettorale è finita.
Noi vogliamo  con tutti gli sforzi possibili e i sacrifici necessari, sapendo anche le continue difficoltà cui quotidianamente si dovrà andare incontro, non sottrarci alle nostre responsabilità.
Le soluzioni che cerchiamo quotidianamente di affinare sono tanto più difficili quanto più sono stati deleteri i bilanci precedenti.
I richiami al contenimento delle spese, con le dolorose conseguenze, sono dovuti al fatto che il Comune è stato sottoposto a gravissime sofferenze finanziarie ove le spese che si sono verificate erano e sono di gran lunga consolidate.

Il nostro progetto ovviamente in linea con il sindaco alla quale sottolineiamo e confermiamo il nostro appoggio e sostegno collaborativo, è
– salvare i sevizi per rispondere alle esigenze della città e ai bisogni dei cittadini;
– risanare i bilanci e mettere in pareggio i conti per cominciare a liberare risorse per lo sviluppo della città;
– lavorare sopratutto per abbassare le tasse e le tariffe imposte da un dissesto provocato dalla Giunta precedente e dal suo capitano Piercarlo Fabbio.

Gruppo Consiliare Partito Democratico
Gruppo Consiliare Insieme per Rita Rossa
Comune di Alessandria

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[BlogLettera] Al M5S il paese chiede un atto di responsabilità e di Governo

2 marzo 2013 18 commenti

Così come in precedenza altri esponenti politici dello stesso partito (a conferma che è in atto una presa di coscienza collettiva che non può che essere valutata positivamente), anche Roberto Massaro neo eletto Consigliere Comunale del Pd, ha obiettivamente ammesso che il risultato elettorale della coalizione di sinistra, alle recenti elezioni politiche è stato decisamente inferiore alle previsioni della vigilia.

I numeri afferma, sono sotto gli occhi di tutti e non garantiscono la stabilità del quadro politico, in quanto nessuna delle forze ha ottenuto la maggioranza dei consensi degli italiani. Riconosce poi l’exploit del M5S, che dati i numeri, si può considerare l’unico vero vincitore delle elezioni, e che nonostante i fatti accaduti negli ultimi anni, esiste comunque una parte degli italiani, che continuano a sostenere la linea di azione del Centro destra, questi i contenuti della sua dichiarazione:

“A 48 ore dall’esito elettorale molte cose sono già state dette e quindi è inutile ripetersi. I numeri sono lì sotto gli occhi di tutti e ci inchiodano alle nostre responsabilità. Avrei certamente preferito un risultato diverso, quanto meno utile a garantire la stabilità del quadro politico in un momento di grave crisi economica del nostro paese.
Evidentemente nessuna delle proposte in campo ha meritato la maggioranza dei consensi degli italiani. Certamente il dato complessivo assegna una vittoria ai punti al Movimento 5 Stelle e conferma la presenza di un blocco sociale consistente imperniato attorno all’asse PDL/Lega. Delude la lista Monti che non raccoglie quanto immaginava e altrettanto fa l’alleanza PD/SEL che si afferma nei numeri ma arretra vistosamente rispetto alle attese della vigilia. Credo che responsabilmente (ma mi chiedo se la parola responsabilità faccia ancora parte del vocabolario degli italiani…) tocchi a Pierluigi Bersani il compito di traghettare il paese, con un governo di minoranza e per un tempo limitato, offrendo  un’ agenda di lavoro circoscritta ad alcuni adempimenti istituzionali e ad alcuni provvedimenti ormai improrogabili: legge sul conflitto d’interessi, revisione ed inasprimento della legge sulla corruzione, riduzione del numero dei parlamentari, riduzione degli emolumenti di parlamentari e consiglieri regionali e soprattutto una nuova legge elettorale.
Ma, tutto questo non sarà sufficiente. Sarà necessario sviluppare parallelamente un’iniziativa pubblica per l’occupazione che si opponga alla dilagante precarietà e agli abusi ricorrenti in tema di flessibilità, rinnovare l’impegno pubblico per la scuola e la sanità, ricostruire una rete di sostegno per l’esclusione e la marginalità, controllare lo strapotere della finanza e sostenere una crescita economica sostenibile ed equa in termini sociali ed ambientali. Si portino queste proposte in Parlamento e poi si veda concretamente che si assume la responsabilità di opporsi. Non sarà una navigazione semplice ma, ad oggi, mi pare l’unica via possibile da percorrere”.

Certo con questi numeri è palese che non sarà una navigazione facile e poi è ancora da vedere se il M5S, quantomeno per il bene del paese, accoglierà l’offerta di dialogo di Bersani (anche per evitare che poi succeda quello che lo stesso movimento, ha già definito un inciucio fra Pd e Pdl, o nella migliore delle ipotesi…, un nuovo Governo tecnico delle tasse), ad esempio la disponibilità a presentare nei primi cento giorni, un programma in otto punti prevalentemente condivisi, oltre alla Presidenza di una Camera, e farà in modo che in Parlamento ci sia la fiducia. Rimanere alla finestra per un anno, in attesa che un eventuale Governo Pd – Pdl, cessi la propria funzione, per tornare alle elezioni sperando di prendere il 55% dei voti, sarebbe un atto di egoismo, che potrebbe costare caro agli italiani e allo stesso movimento, che molto probabilmente verrebbe ritenuto dagli stessi, responsabile di un eventuale disastro.

Consentire invece da parte del M5S, l’avvio di un Governo di maggioranza relativa della sinistra, in un momento di grave crisi economica del nostro paese, dalla maggioranza dei cittadini non sarebbe visto come un tradimento, ma come una dimostrazione di grande senso di responsabilità politica e attenzione, anche nei confronti delle aspettative dei propri elettori. In quanto è presumibile che gli stessi siano in attesa di verificare, se il M5S saprà passare dalle parole ai fatti, realizzando quanto promesso in campagna elettorale, a conferma che non è solo un movimento di protesta ma è anche capace di governare. Ovviamente questo non impedirebbe al M5S, di riservarsi in seguito, come afferma lo stesso Grillo, di valutare ogni singolo provvedimento (riproducendo in sostanza a livello nazionale, il modello regionale della Sicilia, che lo stesso ritiene ottimale) e decidere se approvarlo, ma per questo non resta che attendere gli sviluppi…

Pier Carlo Lava – Alessandria

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“Far nascere i bambini vuol dire lavorare per il futuro”

2 marzo 2013 Commenti disabilitati

Gazzolo 11.400 parti nel 2012, e un ruolo di “tutoraggio” per i casi a rischio sul territorio delle province di Alessandria e Asti, con un universo di riferimento di complessive 4.500 gravidanze. Il dottor Diego Gazzolo (nella foto), primario del reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Cesare Arrigo, racconta la complessità, e la bellezza, di un’attività “che si fa per passione, non certo per denaro o ambizione”. Buona lettura su AlessandriaNews!  

E. G.                          

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Il Superstite (128): 1978, Fuga a Parigi

2 marzo 2013 Commenti disabilitati

Arona 2di Danilo Arona

Quando arriva Marzo, succede che si risvegliano e tambureggiano con intensità quelle che Freud ha chiamato “pulsioni”. Capita in ogni epoca e in ogni luogo del mondo dove la primavera coincide con la brezza marzolina. Colpiti dall’ormone sono in egual misura maschi e femmine, ma io in questa sede ho da riferirvi di una tempesta pulsionale lontana nel tempo, per la precisione iniziata nel Marzo del 1978. Appunto, qualche secolo fa, e quando la memoria pretende di andare tanto indietro nel tempo, sappiate che c’è di mezzo quella vecchia lenza di Carlo Fenaroli. Perché è lui che lo vuole, in quanto è convinto che la storia che andrò a riferire con qualche inevitabile paravento censorio sia da consegnare alla Storia con la “esse” maiuscola. Io ne sono un po’ meno convinto, ma forse in effetti c’è da divertirsi.

Bando ai pistolotti. Giunse Marzo, appunto, e ci guardammo negli occhi. Il testosterone schizzava fuori dalle orbite come maionese da un tubetto violentato. Vorrei chiarire, si trattava di un testosterone esistenziale. Ambedue navigavamo in situazioni stabili con l’altra metà del cielo e lui era addirittura sposato. Però da tempo non assaggiavamo il dolce piacere della trasgressione. Esistenziale, naturalmente, cos’avete capito?
«Non c’è che una città per quel che ci proponiamo», gli dissi, «e per combinazione ho una sponda clamorosa che ci permetterà di partire senza destare sospetti».

ParisFanFilm«Vedere cammello», proruppe il Fen con ansia. E io rovistai nel borsello – allora si usava, fatevene una ragione – e tirai fuori la mia tessera di accredito al Festival del Cinema Fantastico di Parigi. Con tanto di foto di un Danilo barbuto stile Che Guevara, i coupon da staccare a ogni doppio spettacolo e la firma in calce del mitico Alain Schlockoff, direttore della manifestazione.
Al Fen, già allora funzionario dentro, non sfuggì lo strambo particolare. La tessera, vergine e nuovissima, risaliva all’anno prima. E lo disse senza fronzoli: «Guarda che è scaduta!» e io di rimando: «Tranquillo, nell’ambiente sono qualcuno. Se se ne accorgono, faccio la scena di essermi sbagliato a pescarla in un cassetto e me ne faccio fare una nuova al volo allo sportello accrediti!»
Ne ero convintissimo. Così, nel giro di 48 ore, organizzammo il viaggio in treno e comunicammo la notizia alle nostre metà, più fanfaluca che verità in quanto suonava all’incirca: «Ci hanno invitato al Festival di Parigi, solo noi due spesati e nutriti per una settimana in albergo di prima classe accanto al cinema Grand Rex. Ci sono problemi se ci andiamo, ragazze? E’ un’occasione che non si ripeterà più.»

I problemi, ovvio, c’erano. Ma noi fingemmo il contrario. E la sera della partenza grande festa di saluto, da parte di amici e conviventi, alla trattoria San Giacomo, un luogo purtroppo non più esistente e allora di notevolissima resistenza umana sul fronte nutrizionale, gestito con somma perizia culinaria dal leggendario “esperto” di Radio Alessandria International, Giancarlo Passalacqua, e la di lui consorte Angela Brunelli. Data l’occasione, a suo modo liberatoria, riuscimmo persino a ubriacarci con il Chianti di Nonno Nanni… Ma questo  non è che il preambolo. Alla prossima puntata.

Categorie:Editoriali

[BlogLettera] Più sicurezza al quartiere Cristo

1 marzo 2013 1 commento

Ho presentato una interrogazione al Sindaco in merito al grave episodio di criminalità avvenuto il 28 febbraio alla parafarmacia di corso Acqui.

Alle ore 19 infatti si è verificata una rapina: purtroppo il dissesto comunale impedisce di assumere ulteriore personale da destinare alla polizia municipale,  ma io credo che il quartiere Cristo debba essere maggiormente tutelato anche in considerazione del fatto che trattasi di zona fortemente popolosa.

La sicurezza e l’ordine pubblico costituiscono infatti il presupposto indispensabile per il sereno esercizio dell’attività economica e professionale.

E’ doveroso assicurare una maggiore presenza di agenti di polizia municipale nella zona e stabilire una adeguata sinergia con le altre forze dell’ordine ( Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Carabinieri).

Giovanni Barosini
Capogruppo UDC Comune di Alessandria

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[BlogLettera] Aspal: non appoggeremo i licenziamenti di massa

1 marzo 2013 2 commenti

Leggiamo i primi lanci sui giornali online circa il “piano industriale” di Aspal che l’Amministrazione comunale ha presentato alle organizzazioni sindacali. Parlare di 41 esuberi su 76 non è un piano industriale ma un piano di licenziamenti di massa insensato che non appoggeremo mai.

Sembra dunque che dopo aver quasi consegnato 13 senatori piemontesi a Berlusconi, sciagura elettorale evitata per un soffio (e grazie alla determinante presenza di Sel), i seguaci alessandrini del premier Monti e del ministro Balduzzi presenti nell’Amministrazione comunale continuino a far danni proponendo le loro ricette devastanti fatte di un economicismo ragionieristico ed esasperato, che non lascia sbocchi possibili se non la recessione dell’economia locale.

Oltre a essere solidali coi lavoratori e le loro famiglie, riteniamo che questa impostazione non è ciò di cui economicamente ha bisogno la nostra città che rischia di inabissare nel più totale impoverimento le classi medie e popolari, dalla cui capacità di spesa dipendono in gran parte anche i redditi degli esercizi commerciali.

Sembra dunque che Amministrazione comunale e PD alessandrini vogliano procedere come se nulla fosse dopo i risultati delle elezioni politiche del 24-25 febbraio, che hanno bocciato senza appello l’esperienza del governo Monti e l’austerity, rendendo irrilevante dal punto di vista degli equilibri politici la lista Monti nei giochi politici fra Italia Bene Comune e Movimento 5 Stelle. Un risultato elettorale che invita tutte le forze politiche alla riflessione e a intraprendere altre strade più condivise e sostenibili, dove il necessario controllo dei conti pubblici non sia però un ostacolo alla crescita e non neghi il benessere ai cittadini e il futuro alle giovani generazioni. Su questo una Amministrazione comunale che volesse riprendersi dalla sindrome dell’assedio e tornare a ragionare dovrebbe impostare le sue battaglie. Per il “bene comune” di Alessandria.

Sinistra Ecologia Libertà – Alessandria

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Le eccellenze nascoste

1 marzo 2013 8 commenti

piazzetta_lega_calQualche giorno fa un signore appena arrivato in città per un incarico importante mi ha confessato che a lui sembra che Alessandria sia più bella e ricca di quanto gli stessi alessandrini riescano ad ammettere.

“Ho incontrato in questa città delle vere e proprie eccellenze, in moltissimi campi anche molto diversi fra loro”. Alla mia richiesta di delucidazioni, la risposta è stata “cercale anche tu”.

La sfida mi è da subito rimasta incastrata nel cervello e carsicamente è riemersa durante la settimana. Ma, a parte poche eccellenze riconosciute di cui potrei fare nomi e cognomi, non sono andato molto lontano nella compilazione della mia personale lista “The best of Lisòndria”. Chissà, magari qualcuno potrebbe darmi una mano… potremmo non essere solo dissesto e polveri sottili, no?

A.A.

Categorie:In primo piano

L’elezione del Presidente, e poi di nuovo al voto?

1 marzo 2013 8 commenti

Napolitano Giorgio 1Qui finisce che ci commissariano di nuovo, vedrete. Non più con Monti (che si è “scottato” alle urne), ma con qualche altra figura di “alto profilo istituzionale”, capace di mettere tutti d’accordo, tranne Grillo. Perché francamente, a questo strano asse tra Bersani e i 5 Stelle, io più ci penso e meno ci credo.
Ma chi potrebbe essere il personaggio da estrarre dal cilindro, e a cui affidare un breve esecutivo di transizione?
Un tempo queste erano missioni per Giuliano Amato, di cui non conosco le attuali condizioni di salute. Anche i boiardi di Stato invecchiano, sia pur più lentamente. Ma se non sarà lui, sarà un altro.

Il rischio ingovernabilità, del resto, non è che sia un puro pretesto, di questi tempi e con questi scenari. Se il Presidente della Repubblica è costretto a dichiarare ufficialmente a interlocutori esteri: “L’Italia non è allo sbando”, ditemi voi cosa si può pensare.

Ma è evidente che un “governissimo”, anzi un “governicchio”. non potrà che tentare di eleggere il successore di Napolitano (che sarà….Napolitano: si accettano scommesse), e approvare una legge elettorale dignitosa, per poi rimandarci a votare. C’è chi sogna anche altre riforme, magari in un’ottica di “disinnesco” dei 5 Stelle (quindi diminuzione del numero di parlamentari, e del loro costo, conflitto di interessi ecc…), ma la vedo dura.

Sul presidente della Repubblica neppure mi esercito: non è questione di qualità della persona, ma di sua affidabilità presso certi circoli. Temo non solo nazionali. Si vedano le ingerenze tedesche, ormai tali da far reagire anche Napolitano. Punto.

La legge elettorale, invece, è argomento sfizioso. Martedì gli addetti ai lavori, dopo l’esito del voto, ridevano tutti: e quelli più divertiti erano gli sconfitti, vista la patata bollente in mano a Bersani. Un altro che probabilmente è arrivato al capolinea, soprattutto dentro al suo partito.

In ogni caso: portare a casa il 55% dei deputati con il 29,5% dei voti non è più democrazia, siamo seri. Va bene la governabilità, ma quella un tempo la garantivano anche i militari, a modo loro. E oggi i banchieri. Se però questo Parlamento (che sarà speedy, vedrete) volesse lasciare un suo segno tangibile di utilità, ha un’unica carta: modificare la legge elettorale, a maggioranza ampia e senza troppe manfrine.
Ma ce la possiamo fare, con questi presupposti?
E non è che l’unica via d’uscita di fronte ad un Paese diviso, astioso, a tratti disperato si chiama proporzionale?

Si torna alle urne, una testa un voto, e poi si fa una bella, incontestabile maggioranza numerica. Una follia? Una retromarcia della Storia? Beh, ma guardate ora come siamo messi, e cosa rischiamo. A me pare che questo Parlamento spazi di durata (non mera e litigiosa sopravvivenza) per progettare il futuro davvero non ne abbia, comunque lo si giri. E naturalmente una legge “con bonus” maggioritario di qualsiasi tipo sarebbe oggetto di mille pesi, contrappesi, e veti incrociati.

Alla fine, il buon vecchio proporzionale, con tanto di preferenze per tornare a scegliere i propri rappresentanti guardandoli in faccia, e nel curriculum, potrebbe essere la via d’uscita per partorire un esecutivo incontestabile (proprio perché frutto di addizione numerica), chiamato a governare seriamente e responsabilmente per cinque anni, senza alchimie e con alleanze alla luce del sole.

Ma se a questo punto il Pd puntasse su Renzi, finalmente non solo Berlusconi, ma tutto un intero ceto politico usurato capirebbe che è giunto il momento della pensione, o si ripresenterebbero tutti quanti con inesauribile faccia tosta?

E I 5 Stelle continuerebbero a crescere, anche a fronte di partiti che rinnovassero davvero, e totalmente, i loro quadri, o in quel caso comincerebbe il loro ridimensionamento?

E. G.

Categorie:Politica